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Caorle vuole il moscardino a denominazione protetta

Un marchio di riconoscimento per il moscardino di Caorle, in grado di promuoverne l’alta qualità in tutta Europa, al pari di altri prodotti di prestigio come le celebri ostriche della Bretagna. E’ quanto punta ad ottenere il mondo della pesca e della ristorazione caorlotta, che ha deciso di fare squadra insieme alle istituzioni locali per far sì che il moscardino pescato nelle acque antistanti Caorle ottenga il marchio Dop, ovvero la denominazione di origine protetta. Il progetto, che vedrà protagonisti i consorzi dei produttori ittici, l’Ascom - Confcommercio e il Comune, sarà presentato domani, alle 17, in un convegno che si terrà al centro civico, nel corso del quale saranno illustrate le specificità del prodotto. In seguito, alle 20, al ristorante Duilio si svolgerà la prima edizione del «Gemellaggio dei sapori», manifestazione promossa dall’Ascom in collaborazione con Unascom Treviso e il consorzio ristoratori della Marca trevigiana. La serata prevede la degustazione di una serie di piatti, che proporranno un gustoso abbinamento tra il moscardino e i prodotti tipici del trevigiano. Rispetto alle altre varietà, il moscardino di Caorle, che viene pescato esclusivamente nella fascia di mare che va dalla foce del Piave al Tagliamento, si caratterizza per la colorazione grigio - brunastra, ma soprattutto per le dimensioni ridotte (al massimo 35 cm), che contribuiscono a renderne la polpa tenera e gustosa, differenziandolo per prelibatezza da tutti gli altri polipi nazionali ed esteri. Una specificità che rendere il moscardino caorlotto unico nel suo genere, tanto da meritare, secondo i promotori dell’iniziativa, il prestigioso marchio europeo.